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Sensori smart home: quali sono e come funzionano?

I sensori in una smart home sono ovunque, sempre più piccoli e performanti. Scopriamo quelli indispensabili.

Tra le priorità di chiunque riguardanti l’abitazione ci sono senza dubbio la sua protezione da intrusi, incendi o allagamenti e l’obiettivo di ottenere il massimo comfort con la minima spesa. Ma non sempre i proprietari o gli inquilini sono in casa a controllare che niente sia fuori posto e non sempre le modalità con cui le famiglie gestiscono gli impianti sono ottimali. Qualche occhio in più, perciò, fa sempre comodo, soprattutto se tecnologico. Ecco il ruolo dei sensori in una smart home: assicurarsi che tutto proceda nel migliore dei modi.

La domotica del presente e del futuro non può più fare a meno della sensoristica, in grado di rilevare in tempo reale dati su qualunque cosa accada in casa – e in parte anche fuori casa – e di metterli a disposizione del sistema perché gestisca al meglio le tecnologie connesse.

Come funzionano i sensori?

Un sensore è qualsiasi dispositivo in grado di rilevare e misurare un evento o un cambiamento in un ambiente e di trasformarlo in un segnale elettronico che può essere letto e calcolato da un computer o da un altro dispositivo intelligente. In altre parole, un sensore individua un “input” e lo converte in un “output” comprensibile all’elettronica. Proprio come i nostri 5 sensi agiscono rispetto al mondo circostante, inviando informazioni al cervello.

Ogni sensore, naturalmente, funziona in modo diverso a seconda del parametro che deve monitorare. Per costruire un sensore per l’illuminazione servirà uno strumento in grado di trasformare la luce in un segnale elettrico. Per costruire un sensore di movimento sarà necessario un materiale che produce piccole quantità di corrente quando viene spostato o distorto. In sostanza, i sensori generalmente hanno bisogno di un componente che possa trasformare l’input che si desidera rilevare in corrente elettrica, per poi trasmetterla – se necessario amplificata – a un dispositivo di lettura e analisi del segnale.

Oggi il mondo è pieno di sensori. Li possiamo trovare non solo nello smartphone e nel computer, ma anche sui mezzi di trasporto, nelle attività commerciali, negli impianti e apparecchi domestici. Nati come dispositivi ingombranti e molto costosi, oggi ne esistono anche di microscopici, tanto da poter essere indossati o persino impiantati nel corpo umano, per monitorarne i parametri. Ecco i sensori che si stanno diffondendo nelle smart home: elementi indispensabili di un sistema domotico in grado di aumentare la sicurezza, il comfort e il risparmio in casa.

Sensori per smart home

Oggi sul mercato esistono tante tipologie diverse di sensori appositamente pensati per ogni stanza e area della smart home:

  • temperatura e termostati intelligenti. In questo caso i sensori misurano costantemente la temperatura all’interno della casa o di una stanza. Ma soprattutto danno consigli di regolazione al termostato intelligente, che può gestire l’impianto in modo da ottimizzare i consumi senza pregiudicare il comfort ambientale.
  • illuminazione. I dispositivi intelligenti di rilevamento della luce possono consentire a un sistema domotico di spegnere l’interruttore quando c’è sufficiente luminosità naturale. I sensori di presenza, invece, di accendere e spegnere le luci automaticamente all’occorrenza, a seconda che sia presente o meno qualcuno nella stanza. In questo modo non si deve più temere di dimenticare la luce accesa né cercare a tentoni nel buio l’interruttore. Le lampadine intelligenti consentono inoltre di impostare i programmi di illuminazione, di regolare la luminosità o di accendere la luce da remoto per scongiurare l’irruzione di intrusi.
  • sensori di movimento. Quando un sensore di movimento rileva un movimento, può inviare un segnale ai dispositivi collegati per avvisare chi li gestisce o perché essi compiano azioni. Questa tipologia di sensore è utile a diversi scopi perché può rilevare presenze in casa e regolare di conseguenza l’impianto di illuminazione o climatizzazione. Un’altra applicazione è nell’ambito della sicurezza, nella rilevazione di movimenti sospetti intorno a casa. Ma anche per segnalare la caduta di qualcuno in casa oppure la presenza di un bambino in un’area pericolosa.
  • sensori per le perdite d’acqua. Si tratta di sensori indispensabili in una smart home, per evitare che una perdita d’acqua si trasformi in un allagamento. O semplicemente vada a pesare sulla bolletta e sui costi delle riparazioni dovute a danni provocati dall’acqua. Rilevare per tempo una perdita, infatti, significa massimizzare la possibilità che sia sistemabile in breve tempo e con costi contenuti. Si può scegliere di posizionare sensori in punti strategici che comunichino allo smartphone anomalie. Oppure di collegarli a una valvola in grado di interrompere l’approvvigionamento idrico della casa quando viene rilevata una perdita.
  • allarmi per ingressi, per evitare di dimenticare aperti gli ingressi di casa o per gestirli da remoto, per ricevere notifiche quando qualcuno vi si avvicina o tenta di aprirle. Ci sono anche campanelli intelligenti dotati di videocamera che si attivano quando viene rilevato un movimento alla porta di casa. Alcuni di essi sono ormai in grado anche di riconoscere i volti per annunciare il visitatore o aprire automaticamente la porta nel caso di un abitante di casa.
  • sensori metereologici, come i sensori di temperatura ma relativi alle condizioni climatiche esterne. Sono utili per gestire responsabilmente l’impianto di irrigazione, evitando di attivarlo appena prima che piova. Ma anche per segnalare finestre aperte in caso di maltempo imminente.
  • sensori per la qualità dell’aria, che monitorano la presenza di monossido di carbonio, pollini, particolato e altri inquinanti assicurandosi che siano sempre al di sotto dei livelli di pericolo per la salute.

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