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A Rotterdam la bioarchitettura è di casa

A Rotterdam la bioarchitettura è di casa

Rotterdam sta arricchendo il suo parco edilizio di bioarchitettura, all’insegna di creatività, innovazione e, naturalmente, sostenibilità.

Quest’anno durante il Rotterdam Architecture Month cittadini e turisti hanno potuto passeggiare tra i tetti verdi degli edifici per avere una nuova prospettiva sulla città. Dal 2021, inoltre, ha aperto al pubblico un deposito sostenibile di opere d’arte, esposte secondo i criteri di conservazione. Intanto, 40 aziende progettano le bioarchitetture del futuro in una ex piscina riqualificata e divenuta una cittadella circolare. Mentre nel porto di Rijnhaven ormeggia un ufficio galleggiante. Entro breve, infine, aprirà un edificio residenziale di 50 piani quasi interamente di legno, all’insegna della biodiversità. Questo e molto altro è Rotterdam, città pioniera della bioarchitettura e dell’economia circolare.

Una passeggiata sui tetti

Dal 26 maggio al 26 giugno Rotterdam ha mostrato ai propri cittadini e ai visitatori il potenziale dei tetti nell’era della transizione ecologica. Spesso le città offrono poco suolo utile a sviluppare più aree verdi e i tetti possono supplire, ospitando piante, orti e giardini all’insegna della biodiversità. I tetti verdi sono infatti una soluzione efficace per le isole di calore urbane, aree particolarmente calde della città in genere concentrate soprattutto in zone svantaggiate. I residenti di questi quartieri, oltretutto, hanno anche meno probabilità di avere l’aria condizionata. Una situazione che aggrava l’esposizione al caldo e tutte le sue conseguenze, tra colpi di calore, disidratazione, perdita di produttività del lavoro e diminuzione delle capacità di apprendimento. Ma allo stesso tempo i tetti verdi fanno bene all’ambiente, assorbendo più CO2 e migliorando la qualità dell’aria.

Ecco il senso dei rooftop abitabili di Rotterdam, accessibili dall’esterno: spazi pubblici – anche nel caso in cui si trovino in cima a edifici privati – in cui tutti possano trovare rifugio, in particolare gli abitanti più vulnerabili. La città olandese presenta infatti 18,5 kmq di tetti piani che potrebbero estendere le opportunità di svago dei cittadini senza consumare altro suolo. Anzi, aumentando la percentuale di verde e la biodiversità vegetale e animale. Le idee sono infinite, promosse, tra gli altri, dallo studio di architettura MVRDV, che ha ideato il Rooftop Catalogue, una raccolta di proposte per rendere vivibili i tetti, tra parchi gioco, cinema all’aperto, osservatori astronomici, campi di fiori e persino scuole.

Depot e la circolarità dell’arte

L’innovazione sostenibile a Rotterdam investe anche il mondo dell’arte, aprendo al pubblico un deposito di 150mila opere dalle caratteristiche peculiari legato al museo Boijmans. È Depot, un edificio di 14 sale fatto di trasparenze, in cui i visitatori possono immergersi nell’arte, girando intorno alle opere e seguendo i restauri. La disposizione di quanto è esposto non è tematica o cronologica: le opere sono suddivise in base alle loro esigenze di conservazione, per ottimizzare la gestione degli impianti e preservarle al meglio. Naturalmente anche Depot ha un tetto verde, con pannelli solari, 100 alberi e un bacino per la raccolta dell’acqua piovana, che viene riutilizzata nell’edificio.

BlueCity, hub circolare in un ex piscina

Là dove c’era la piscina Tropicana, oggi sorge una cittadella circolare da ogni punto di vista. L’edificio, luminoso e spazioso, è in continua trasformazione. Nella parte sotterranea ospita già BlueCity Lab, un hub con 40 aziende di Rotterdam attive nei settori della bioarchitettura, dell’economia circolare, del recupero e riciclo delle materie prime, della tutela dei mari e degli oceani e non solo.

I progetti nascono in molti casi indissolubilmente legati alla stessa città di Rotterdam. Tra gli altri, Waterweg, che produce mattoni e piastrelle a partire dai residui del dragaggio del Nieuwe Maas, il fiume che l’attraversa. Oppure SeaWood, che produce pannelli da costruzione realizzati con le alghe. Al piano sopra, invece, ha luogo una coltivazione di funghi a partire da fondi di caffè provenienti dai locali della zona. Funghi che vengono impiegati nel ristorante che ha sede in un’altra parte della struttura stessa, incentrato su cucina sana, a km 0 e con minima produzione di rifiuti.

FOR, l’ufficio galleggiante

Affacciandosi sull’ex porto industriale di Rijnhaven, invece, è impossibile non notare un grande edificio galleggiante, che si alza e si abbassa insieme alla marea. Si tratta di una struttura di legno grande 3700 mq nota come FOR (Rotterdam Floating Office), progettata da Powerhouse Company e sviluppata da RED Company. Era stato inaugurato alla presenza di Ban Ki-moon, ottavo segretario dell’ONU, in concomitanza con l’evento “An Adaptation Acceleration Imperative for COP26”, preparatorio rispetto Cop26 di Glasgow. Oggi il FOR ospita infatti il Global Center on Adaptation (GCA).

Il FOR di Rotterdam è un perfetto esempio di bioarchitettura, oltretutto in grado di adattarsi al cambiamento climatico. Rimane infatti a galla nonostante il livello dell’acqua si alzi e abbassi di due metri ogni giorno. Inoltre è progettato per non produrre emissioni, è costruito con materiali riutilizzabili e riciclabili, secondo i principi del design for disassembly, ed è ricoperto di pannelli solari. Il tetto ospita persino un giardino pensile, popolato dagli uccelli locali.

SAWA, sintesi di bioarchitettura a Rotterdam

Guardando al futuro, infine, colpisce la prossima realizzazione di SAWA, un condominio costruito al 90% in CLT, unico nel suo genere. Progettato da Mei Architects and Planners, sarà alto 50 metri e ospiterà 100 appartamenti. Il progetto è interamente basato sull’economia circolare del legno, con l’obiettivo di diminuire le emissioni di gas serra in vista del raggiungimento della carbon neutrality. L’ampio utilizzo del legno lamellare, anche per la struttura portante, ha infatti il vantaggio di consentire allo stabile di immagazzinare CO2, di costituire un ambiente sano e per gli inquilini ma anche di semplificare la costruzione e ridurre i tempi di consegna.

La struttura a gradoni ha invece l’obiettivo di diminuire la mole dell’edificio, che sorgerà in centro a Rotterdam, ma anche quello di renderlo ideale per la vita all’aperto, come predica la bioarchitettura. Ecco il perché delle ampie terrazze e degli accessi esterni agli appartamenti, nonché del collegamento allo spazio circostante con ponti verdi. Così progettato, l’edificio sarà un tripudio di biodiversità, tra orti, giardini pensili e nidi per uccelli. Completano l’opera l’isolamento termico, la ventilazione naturale, il recupero dell’acqua piovana e l’alimentazione tramite fotovoltaico, il cui surplus servirà ad alimentare le colonnine di ricarica delle auto elettriche.

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