Le città dall’alto appaiono sempre più verdi grazie ai green roof, tetti verdi ricoperti di piante che rinfrescano gli edifici.
Le vedute aeree delle aree urbane mostrano in genere spianate di asfalto, catrame e cemento con tonalità che variano su una scala dal grigio al nero. Superfici che assorbono e reimmettono in aria il calore dell’irraggiamento solare, contribuendo al surriscaldamento e al peggioramento della qualità della vita in città. Eppure ultimamente si inizia a scorgere qua e là qualche sprazzo di verde anche sui tetti degli edifici: sono i tetti verdi o green roof, che si stanno diffondendo anche in Italia e integrano la vegetazione tradizionale senza interrompere le infrastrutture urbane.
Cosa sono i tetti verdi?
I tetti verdi durano più a lungo dei tetti convenzionali, riducono i costi energetici garantendo un isolamento naturale, creano spazi tranquilli per persone e animali e assorbono l’acqua piovana, riducendo potenzialmente la necessità di complessi e costosi sistemi di drenaggio. Su scala più ampia, migliorano la qualità dell’aria e aiutano a ridurre l’effetto isola di calore urbano, una condizione tipica delle città più edificate in cui si registrano temperature più alte di qualche grado rispetto ai dintorni a causa del calore intrappolato e riemesso dalle infrastrutture.
Gli strati di un tetto verde devono perciò, come fa ogni tetto, garantire il drenaggio e proteggere l’edificio dalle intemperie con una membrana impermeabile. Ma in più creano un’area viva e vivibile che non respinge le persone e gli animali ma anzi costituisce un rifugio dalla calura in uno spazio altrimenti inutilizzato.
Esistono due tipi di verde pensile:
- i tetti verdi intensivi, cioè parchi sopraelevati, che possono sostenere arbusti, alberi, passerelle e panchine, oltre che persone, con i loro complessi strati strutturali di supporto, irrigazione, drenaggio e protezione delle radici. Sono piuttosto pesanti perché richiedono strutture portanti e molta terra e devono essere oggetto di manutenzione frequente. Sono spessi fino a 1,5 metri e pesano fino a 2 tonnellate a metro quadro.
- i tetti verdi estensivi sono relativamente leggeri e supportano una ricca copertura del suolo a base di piante grasse che richiede poca manutenzione. La loro stratificazione è spessa fino a 20 cm e pesano fino a 250 kg al metro quadro. Di solito hanno esclusivamente una funzione ecologica e non funzionano come giardini pensili accessibili. Sono perciò calpestabili solo durante le manutenzioni. Favoriscono però la tutela della biodiversità, isolano gli edifici e migliorano il drenaggio.
Vantaggi e svantaggi
La spesa iniziale dei tetti verdi spesso scoraggia i potenziali clienti. Questa soluzione infatti richiede una progettazione professionale, un’attenta analisi strutturale e più strati e sistemi, anche altamente tecnologici in alcuni casi, perciò risulta piuttosto costosa. Ma i vantaggi promessi e gli incentivi che alcune città stanno istituendo bastano a convincere i più.
I green roof promettono infatti anzitutto vantaggi economici a lungo termine, che superano presto i costi di costruzione. Poiché i tetti verdi proteggono la membrana del tetto dalle intemperie e dalle radiazioni ultraviolette (UV), possono infatti durare il doppio dei tetti tradizionali. Inoltre, fungono da strato isolante naturale e hanno una temperatura superficiale stabile al contratto dei tetti tradizionali, che possono surriscaldarsi o molto facilmente. Le piante usano poi energia termica durante l’evapotraspirazione, un processo naturale che raffredda l’aria mentre l’acqua evapora dalle foglie. Il terreno di coltura extra e la vegetazione isolano perciò l’edificio dalle temperature intense e riducono al minimo l’aumento di calore. Di conseguenza, diminuiscono di molto il fabbisogno energetico degli edifici e i consumi, emissioni e costi in bolletta.
I tetti verdi mitigano inoltre il deflusso dell’acqua e gli straripamenti delle fognature perché la vegetazione e il suolo agiscono come una spugna, assorbendo e filtrando l’acqua che normalmente sprofonderebbe nelle grondaie e si rovescerebbe attraverso strade inquinate e sistemi fognari sovraccaricati. Le piante di un tetto verde inoltre producono ossigeno e forniscono ombra. L’evapotraspirazione e l’ombreggiamento aiutano perciò a contrastare l’effetto isola di calore urbano causato dall’eccesso di superfici riflettenti e impermeabili nelle città.
I tetti verdi sostituiscono dunque un’infrastruttura rigida con una non solo più efficiente, ma anche bella e utile. Forniscono poi alle persone nuovi spazi da abitare o, nel caso di quelli non calpestabili, splendide viste aeree per i vicini e luoghi sicuri per la fauna selvatica.
La normativa sui tetti verdi in Italia
Anche in Italia il mercato dei green roof è in crescita e le aziende specializzate stanno sviluppando tecnologie e sistemi sempre più avanzati per garantire al verde di prosperare anche sui tetti degli edifici. Ciò che però ancora manca è una normativa aggiornata. E allo stesso modo manca il riconoscimento ufficiale della funzione isolante del verde nell’ambito dei bonus edilizi per l’efficientamento energetico. Mentre gli isolanti tradizionali contribuiscono a decretare sgravi fiscali, il verde non può essere considerato. Il primo passo per cambiare le cose è istituire una certificazione per il verde pensile, a cui sta lavorando l’AIVEP (Associazione Italiana Verde Pensile).