Diminuire i consumi energetici e adottare comportamenti responsabili non basta. Per poter dire di abitare una casa green dobbiamo circondarci di un arredamento sostenibile, che in ogni stanza ci ricordi l’importanza di vivere in armonia con l’ambiente.
Il raggiungimento degli obiettivi green del decennio non dipende solo da grandi progetti e decisioni piovute dall’alto, ma anche da scelte quotidiane e da piccoli cambiamenti nello stile di vita. Il teatro per eccellenza della quotidianità è casa nostra: è da lì che possiamo iniziare ad adottare abitudini ecologiche per contribuire dal basso al ritrovamento di un equilibrio. Come? Con tecnologie e impianti ecologici, con comportamenti responsabili e, non da ultimo, grazie a un arredamento sostenibile. Circondandoci di arredi ecologici, ci ricorderemo ogni giorno che è possibile vivere in armonia con il pianeta e con gli altri.
L’ecodesign di interni è sempre più diffuso, spesso protagonista di tipologie abitative che mirano all’autosufficienza energetica e all’impatto zero, come le case modulari. Ma anche chi non volesse adottare soluzioni così drastiche ha comunque tanta scelta per creare ambienti domestici non dannosi per il pianeta e per chi li frequenta. Si tratta di una tendenza diametralmente opposta al consumismo pervasivo che ha naturalmente contagiato anche il settore dell’arredamento. Ma quando si può parlare di arredi ecologici e come fare a creare una vera e propria casa green?
Guida all’arredamento sostenibile: il riciclo
Il riciclo è la base di uno stile di vita sostenibile, anche nell’arredamento d’interni. È certamente difficile raggiungere l’impatto zero, ma un modo per essere quasi certi di farlo in questo settore, diminuendo oltretutto le spese necessarie, è quello di riutilizzare e riciclare. Ciò significa:
- non buttare pezzi in buono stato in cerca dell’ultima novità
- preferire la riparazione alla sostituzione
- fare upcycling, ovvero ingegnarsi per recuperare oggetti e arredi trasformandoli in qualcos’altro
Il riciclo creativo non è soltanto un hobby, è il segreto per diminuire la quantità di rifiuti che produciamo, l’inquinamento derivante dalla produzione intensiva e lo spreco di denaro. Gli Italiani cominciano a rendersene conto, almeno secondo l’Osservatorio promosso da Compass in vista della Giornata Mondiale dell’Ambiente del 5 giugno. Il 64% degli intervistati si dichiara più attento alla sostenibilità ambientale rispetto a 2/3 anni fa; l’80% è persino disposto a spendere di più per essere certo di acquistare un prodotto sostenibile; il 95% è attento agli sprechi e per quanto possibile dà una seconda vita ai prodotti, se non altro attraverso donazioni e mercati second hand.
Guida all’arredamento sostenibile: i materiali
Se invece si sta arredando casa da zero, è bene sapere che un arredamento sostenibile è fatto innanzitutto di materiali sostenibili. Tra le prime materie prime ecologiche che possono venire in mente ci sono senz’altro quelle naturali, ma non necessariamente “naturale” equivale ad “ecologico”. Non basta scegliere il legno per essere certi di non procurare danni all’ambiente. E allo stesso modo non bisogna osteggiare le materie plastiche, che spesso sono invece riciclabili all’infinito. Sono proprio queste le due tipologie di materiali sostenibili più popolate.
Materiali naturali. Il legno è una buona scelta, ma solo se certificato FSC o PEFC, cioè estratto da foreste gestite in modo sostenibile, oppure proveniente da scarti di lavorazione. Allo stesso modo è sostenibile il sughero lavorato con collanti naturali, così come il bambù e il cartone. Persino il linoleum è ecologico, rinnovabile e di origine vegetale. Per quanto riguarda i tessili, tra i materiali naturali più diffusi ci sono cotone, lino, lana e juta.
Materie plastiche. Al contrario di quanto si possa pensare la plastica e i polimeri non sono necessariamente nemici dell’ambiente. Se riciclati e, soprattutto, riciclabili, anzi, sono tra le opzioni più sostenibili in circolazione, dati anche il basso costo e la facilità di pulizia.
Ma tra i materiali ecologici figurano anche vetro e ceramica riciclati o ancora mattoni e terracotta. Le possibilità sono pressoché infinite e la varietà di materiali sostenibili a disposizione permette di scegliere arredi ecologici ideali per ogni stile.
Guida all’arredamento sostenibile: la filiera
La scelta della giusta materia prima è soltanto l’inizio del percorso di consapevolezza rispetto alla reale sostenibilità di un arredo. Per decretarla, infatti, bisogna che tutta la filiera rispetti standard ecologici e che il suo intero ciclo di vita abbia la sostenibilità come condizione imprescindibile:
- Processo produttivo. La lavorazione della materia prima e l’assemblaggio del mobile o dell’oggetto devono avere basso impatto ambientale.
- Trasporto. Andranno prediletti arredi provenienti dalle immediate vicinanze di casa, non solo a livello di distribuzione, ma anche di produzione, per minimizzare l’inquinamento derivante dal loro trasporto.
- Utilizzo. Gli arredi e dunque i materiali devono essere di qualità, durevoli, resistenti e non nocivi per chi li utilizza.
- Smaltimento. La rimozione e la dismissione devono essere poco impattanti e non devono produrre sostanze pericolose.
Infine, il costo. Sostenibilità non significa soltanto sicurezza per l’ambiente e per le persone, ma anche accessibilità. L’ecodesign oggi non è più un lusso per pochi, anzi, in molti casi permette persino di risparmiare.