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Le pompe di calore a tutela dell’ambiente

Le pompe di calore a tutela dell’ambiente

Non ci sono più scuse: le pompe di calore sono abbastanza mature da rappresentare la tecnologia di riferimento per la rivoluzione green dei riscaldamenti.

Ad oggi le pompe di calore sono la tecnologia più promettente per azzerare l’impatto ambientale degli impianti di riscaldamento domestici e non solo. Protagoniste degli interventi di ristrutturazione di unità immobiliari e di condomini in vista di un miglioramento della classe energetica dello stabile, permettono di massimizzare il rendimento utilizzando fonti rinnovabili. Un’ottima combinazione per generare un salto di qualità in un settore che produce il 39% delle emissioni di CO2 globali.

Il nome del dispositivo può essere fuorviante, perché invertendo il meccanismo di funzionamento è in grado anche di refrigerare, comportandosi similmente a un frigorifero. Per questo motivo, costituiscono una soluzione interessante per ammodernare un sistema – quello di condizionamento – che rende l’edilizia il settore più inquinante in assoluto.

Cosa sono le pompe di calore

Una pompa di calore (termopompa) scalda un edificio o dell’acqua recuperando energia termica dall’ambiente e rilasciandola sotto forma di calore. In base alla fonte di energia utilizzata, si distinguono tre tipologie di pompe di calore, accomunate da un meccanismo di funzionamento simile:

  • la pompa terra-acqua estrae tramite sonda geotermica calore dal sottosuolo. Il vantaggio è che ha accesso a una fonte dalla temperatura costante, che le permette di essere efficiente. Di contro, può essere installata solo in determinate condizioni e ha un costo più alto.
  • La pompa acqua-acqua ricava energia a partire dalle acque freatiche (o più raramente dalle acque di superficie). Anche in questo caso la temperatura di partenza è piuttosto costante durante l’anno, ma l’estrazione richiede determinati livelli di falda.
  • Una pompa aria-acqua sfrutta l’aria esterna, a temperature più basse, per produrre calore e dunque una temperatura interna più alta. Si tratta di una tecnologia meno costosa e di più semplice installazione, dentro o fuori dall’edificio.

Come funzionano

In tutti i casi il sistema è composto da tre circuiti:

  • uno esterno per prelevare energia
  • uno nella pompa per trasformarla in calore
  • uno nell’abitazione per distribuire il calore

Nel circuito esterno un liquido antigelo si scalda utilizzando la fonte energetica prescelta e arriva alla pompa di calore, dove c’è un refrigerante che evapora a temperature molto basse. Il liquido fa evaporare il refrigerante, che successivamente viene compresso per aumentarne la temperatura e, infine, viene utilizzato per scaldare l’acqua che porterà il calore nei tubi dell’abitazione. Invertendo il meccanismo di lavoro la pompa di calore può comportarsi anche da refrigeratore. In questo caso, invece di prelevare calore dall’esterno per immetterlo all’interno lo preleverà dall’interno per espellerlo all’esterno.

Le pompe di calore possono essere utilizzate anche in accompagnamento a una caldaia a condensazione. Si crea così in un sistema ibrido che assicura prestazioni ottimali e costanti, generando alte temperature di mandata anche in presenza di temperature esterne rigide. Ma non si tratta naturalmente della soluzione più adatta dal punto di vista ambientale, anche perché ormai esistono pompe di calore abbastanza sofisticate da eliminare tutte le criticità che fino a poco tempo fa presentavano.

Le criticità e i vantaggi delle pompe di calore

Il primo motivo di perplessità rispetto all’efficienza delle pompe di calore è il dubbio che temperature esterne rigide impediscano di estrarre calore sufficiente. I modelli aria-acqua più recenti, però, garantiscono prestazioni costanti fino a -20° e, se non dovesse bastare, prevedono l’attivazione di una resistenza elettrica che supplisce. Per quanto riguarda le pompe che sfruttano la geotermia o l’acqua di falda, invece, come si è detto hanno accesso a fonti con temperatura pressoché invariabile durante tutto l’anno.

Un altro motivo di perplessità potrebbe essere, come spesso accade con tecnologie green ed efficienti, il costo, più alto di quello di una caldaia tradizionale. Ma queste stesse tecnologie hanno anche il vantaggio di risultare molto meno onerose durante il loro ciclo di vita, se installate correttamente. I costi di esercizio minimi perciò consentono di ammortizzare rapidamente l’investimento iniziale.

Una terza ragione di dubbio potrebbe essere la presunta rumorosità delle pompe di calore, unitamente alla loro dimensione e alla loro resa estetica poco felice. I primi modelli avevano effettivamente ventilatori e compressori rumorosi, ma nel corso del tempo hanno ridotto le loro emissioni sonore e i conseguenti livelli di pressione acustica, fino a diventare compatibili con la vita in un’abitazione silenziosa (35-38 dB). Per quanto riguarda la dimensione, non sono più grandi di una caldaia a condensazione e non richiedono un locale a parte perché non hanno combustibile.

I principali vantaggi delle pompe di calore sono già emersi chiaramente: impiegano fonti naturali, permettono di ridurre i consumi energetici e i conseguenti costi e non producono emissioni. C’è da aggiungere che se correttamente manutenute durano a lungo, un altro fattore che dovrebbe convincere a sostenere costi più alti di installazione. Anche considerando la possibilità di accedere agli ormai noti incentivi fiscali validi per la trasformazione green degli edifici: Bonus ristrutturazione, Ecobonus e Superbonus.

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