L’Atlante dei dati ambientali pubblicato anche quest’anno dall’ISPRA traccia un quadro allarmante dello stato dell’ambiente in Italia.
L’Italia ha uno strumento importante per pianificare le decisioni e le strategie riguardanti l’ambiente e la sua tutela: l’Atlante dei dati ambientali pubblicato ogni anno dall’ISPRA. Anche gli ambienti urbani sono sotto la lente d’ingrandimento nell’edizione 2024, con nuovi dati che aiutano a individuare le priorità e la direzione da seguire.
Cos’è l’Atlante dei Dati Ambientali ISPRA?
L’Atlante dei dati ambientali è una pubblicazione che l’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) propone ogni anno e che offre una panoramica e una selezione dei principali dati ambientali in Italia. L’Atlante utilizza rappresentazioni cartografiche, grafici, tabelle e testi per fornire un quadro completo della situazione ambientale dell’Italia, selezionando e organizzando dati e informazioni rilevanti. Lo strumento è pensato per favorire l’accesso ai dati da parte di cittadini, ricercatori, enti pubblici e professionisti del settore. Tra gli ambiti protagonisti dell’Atlante ci sono la qualità dell’aria e delle acque, il suolo, la presenza di rifiuti nell’ambiente, la biodiversità, il cambiamento climatico e l’energia.
L’Atlante dei Dati Ambientali ISPRA è uno strumento dinamico, che permette di visualizzare i dati su mappe interattive, scaricare set di dati e approfondire vari aspetti ambientali. Grazie alla sua struttura, contribuisce alla promozione della trasparenza e al monitoraggio dell’ambiente, facilitando l’attività di ricerca e la pianificazione delle politiche ambientali. In particolare, supporta l’adempimento degli obblighi legati alle normative ambientali europee e nazionali.
Cosa dice l’edizione 2024?
L’Atlante dei Dati Ambientali ISPRA 2024 è suddiviso in sei aree tematiche: geosfera, idrosfera, biosfera, atmosfera, cambiamenti climatici e antroposfera. Ognuna di queste sezioni raccoglie dati certificati dal Sistema Informativo Nazionale Ambientale (SINA) e dal Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA).
- Qualità dell’aria: continuano a essere monitorati i dati sulla qualità dell’aria, con attenzione alla concentrazione di inquinanti atmosferici (come PM10, NO2, ozono) e alla loro evoluzione nel tempo nelle principali aree urbane e non solo.
- Acque e risorse idriche: Vengono presentati i dati sullo stato di salute dei corpi idrici, includendo acque dolci, mari e acque sotterranee. È inclusa anche un’analisi sull’utilizzo delle risorse idriche, con riferimento alla gestione e alle problematiche di approvvigionamento e qualità.
- Rifiuti ed economia circolare: L’Atlante fornisce informazioni sul trattamento dei rifiuti, la raccolta differenziata e il riciclo, con dati sull’evoluzione dei processi di gestione dei rifiuti e sulla transizione verso l’economia circolare.
- Energia: Vengono analizzati i consumi energetici, la produzione da fonti rinnovabili, l’efficienza energetica e i progressi in termini di sostenibilità energetica.
- Impatto ambientale delle attività umane: È presente una valutazione dell’impatto ambientale delle principali attività umane, come l’agricoltura, l’industria e i trasporti, nonché delle politiche pubbliche di protezione ambientale.
- Cambiamento Climatico: L’Atlante aggiorna le informazioni relative agli impatti del cambiamento climatico in Italia, con focus su temperature, eventi estremi, innalzamento del livello del mare e altre problematiche climatiche rilevanti.
- Biodiversità e conservazione: si traccia l’evoluzione della biodiversità in Italia, con particolare attenzione agli ecosistemi, alle specie a rischio e alle aree protette, come i parchi e le riserve naturali.
- Politiche e strategie ambientali: si esplora il quadro normativo e le politiche italiane ed europee per la tutela ambientale, evidenziando gli obiettivi e le misure messe in atto per raggiungere gli obiettivi climatici e ambientali nazionali ed europei.
Il focus sugli ambienti urbani
Le indagini di ISPRA si concentrano anche sull’ambiente e gli ecosistemi urbani. Per esempio, si rileva che dal 2031 più del 40% dei comuni, comprese aree periurbane e zone agricole e costiere, dovrà ripristinare ecosistemi, aree verdi e copertura arborea per rispettare la Nature Restoration Law. La legge invita a ripristinare gli ecosistemi degradati e ad aumentare la copertura arborea in città entro il 2050. Al momento, infatti, solo il 2,3% degli alberi si trova nelle città e il verde urbano è caratterizzato da una forte frammentazione, che ha un impatto negativo sulla biodiversità e sulla qualità della vita delle persone. Il verde, invece, sarebbe fondamentale per tutelare la biodiversità, contrastare il fenomeno delle isole di calore, migliorare la qualità dell’aria e delle acque.
Come rileva l’Atlante dei dati ambientali, dunque, il cambiamento climatico ha un impatto enorme sulle città. In particolare, nel 2023, secondo anno più caldo dal 1961, hanno visto precipitazioni inferiori agli anni precedenti e molto più concentrate nel tempo, che hanno messo a dura prova i loro sistemi di smaltimento delle acque meteoriche. Si aggiungono naturalmente le temperature medie sempre più elevate, che causano l’effetto isola di calore, pericoloso per la salute degli abitanti.