I principali nemici dell’efficienza energetica dell’involucro edilizio sono i ponti termici, che disperdono il calore in inverno e lo lasciano entrare in estate.
Installare sistemi di climatizzazione e tecnologie efficienti che sfruttano energia rinnovabile non è abbastanza per assicurarsi che la propria abitazione sia sostenibile e confortevole. Se l’involucro edilizio è obsoleto, potrebbe disperdere calore dall’interno o attirarlo dall’esterno, a seconda della stagione, e quindi vanificare gli sforzi di efficientamento. Tra i principali responsabili della scarsa efficienza degli edifici italiani ci sono i ponti termici, aree problematiche in cui aumenta lo scambio con l’esterno. Dove si nascondono e come si eliminano?
Cosa sono i ponti termici?
Il gelo che percepiamo quando passiamo accanto a una finestra in inverno è l’indice più comune della presenza di un ponte termico. Quest’ultimo è infatti un’area o un componente che presenta una resistenza termica minore e dunque una conduttività termica maggiore rispetto ai materiali circostanti. In tal modo crea un percorso di minima resistenza per il trasferimento di calore. Nell’ambito di un edificio i ponti termici sono punti dell’involucro edilizio in cui il calore si trasferisce facilmente all’interno (in estate) o all’esterno (in inverno) dello spazio condizionato. Queste aree possono perciò influire molto sulla quantità di energia necessaria per riscaldare e raffreddare uno spazio, oltre a diminuire il comfort interno e a causare condensa.
Tra i ponti termici più diffusi ci sono senza dubbio le finestre e le porte, con tutti gli elementi che eventualmente le circondano: infissi, davanzali, aggetti, cassonetti delle tapparelle. Ma possono in realtà verificarsi in diversi punti all’interno dell’involucro edilizio, più comunemente nelle giunzioni tra due o più elementi costruttivi. Ecco qualche esempio:
- giunzioni tra pavimento e parete, balcone e parete, tetto o soffitto e parete, finestra e parete, porta e parete, parete e parete
- elementi in legno, acciaio o cemento, come montanti e travetti, incorporati nella costruzione di pareti esterne, soffitti o tetti
- apparecchi da incasso che penetrano nei soffitti coibentati
- aree con spazi vuoti o isolamento installato male
- legami metallici nelle intercapedini in muratura
Come si rilevano?
Il rilevamento dei ponti termici negli edifici viene eseguito utilizzando la termografia a infrarossi passivi (IRT), che indica chiaramente le perdite di calore. L’IRT rileva infatti anomalie termiche legate al movimento dei fluidi attraverso gli elementi costruttivi, evidenziando le variazioni delle proprietà termiche dei materiali che causano un forte cambiamento di temperatura. In inverno i ponti termici risaltano con colori molto freddi, a segnalare la dispersione di calore verso l’esterno e quindi il gelo che penetra in casa. In estate presentano colori più caldi dei dintorni, a segnalare l’ingresso del calore esterno all’interno.
A condurre l’ispezione p un operatore specializzato, che deve perciò avere una certa competenza sul tema per non essere indotto in errore. Un fattore importante e che potrebbe essere tralasciato da operatori poco esperti è l’influenza delle ombre proiettate sull’esterno dell’edificio dagli elementi urbanistici che lo circondano. Potrebbero infatti raffreddare leggermente le temperature rilevate dalla termocamera traendo in inganno.
Esistono in ogni caso anche approcci di analisi automatizzata, come le tecnologie di scansione laser, che possono fornire immagini termiche su superfici di modelli CAD tridimensionali e identificare e misurare le irregolarità termiche dei ponti termici e delle perdite di isolamento. L’imaging termico può anche essere acquisito attraverso l’uso di veicoli aerei senza pilota (UAV) dotati di telecamera a infrarossi, fondendo i dati termici provenienti da più telecamere e piattaforme.
Come ridurre i ponti termici?
Esistono diverse strategie per ridurre o prevenire i ponti termici, a seconda della causa, della posizione e del tipo di costruzione. Tutti i metodi hanno l’obiettivo di creare un taglio termico o ridurre il numero di componenti dell’edificio che si estendono dall’esterno non condizionato all’interno condizionato. La principale strategia è l’applicazione di materiali isolanti di qualità senza vuoti e senza soluzione di continuità. Altre strategie sono l’assemblaggio di pareti doppie e sfalsate, l’utilizzo di pannelli strutturali isolanti e forme isolanti in calcestruzzo o il rialzo delle capriate nelle giunzioni parete-tetto per aumentare la profondità di isolamento.
Per quanto riguarda le finestre, è fondamentale installare doppi o tripli vetri con riempitivo di gas e rivestimento basso emissivo, oltre a un telaio a taglio termico in materiale a bassa conduttività. Ma in tal modo rimane il problema dei cassonetti delle tapparelle, qualora presenti. Questi ultimi vengono in genere coibentati tramite l’inserimento di uno strato di materiale isolante apposito all’interno. Il materiale deve avere un potere isolante elevato perché lo spessore dello strato sarà ridotto. È poi fondamentale sigillare tutti gli spifferi che provocano infiltrazioni d’aria. Se il cassonetto è vecchio, è altrimenti possibile sostituirlo con uno già isolato e performante.