La domotica negli ultimi anni è in particolare fermento e, tra le stanze che possono beneficiarne di più, c’è senza dubbio la cucina: smart, interconnessa e personalizzata.
Se uno degli obiettivi dell’IoT è di facilitare la vita quotidiana delle persone, non può che trovare applicazione nelle faccende domestiche. La domotica, infatti, non si limita più al controllo vocale e/o automatizzato dei parametri ambientali, ma si è estesa a tutte le tecnologie di casa. Anche e proprio grazie all’IoT (Internet of Things), che permette di sistematizzare i controlli e di utilizzarli anche a distanza tramite smartphone. Tra le stanze che in Italia potrebbero beneficiare di più di questo upgrade nella domotica c’è naturalmente la cucina, smart e sempre più confortevole.
Durante i lockdown, hanno iniziato a sperimentare in cucina anche coloro che l’avevano sempre frequentata il minimo indispensabile, rendendosi conto di quanto possa essere faticoso dedicarsi quotidianamente alle preparazioni culinarie. Secondo il rapporto Coop 2020, a giugno 2020 si è registrato un +111% sulle vendite dei robot da cucina rispetto all’anno precedente, mentre il 30% degli Italiani ha dichiarato che ha intenzione di dedicare più tempo in futuro alla preparazione dei cibi.
Nel frattempo, si stanno diffondendo due tendenze destinate a modificare le nostre abitudini: l’attenzione a ciò che si mette nel piatto, a tutela della salute, e quella alla sostenibilità energetica. Tra i frigoriferi che fanno la spesa e i forni high-tech, dalle lavastoviglie intelligenti ai piani a induzione automatizzati, c’è ormai una vasta scelta di tecnologie per una cucina intelligente. Ciò che le accomuna è l’obiettivo di semplificare i gesti quotidiani e di fornire servizi su misura, per permettere di mangiare meglio, di risparmiare energia e denaro e di rendere ancora più piacevole il tempo trascorso tra i fornelli e la tavola.
Tecnologie IoT per la cucina
Per scendere nello specifico, conviene chiedersi quali attività si compiono principalmente in cucina. Se è vero che lì tutto gira intorno al cibo, tuttavia ci sono diverse fasi da attraversare prima e dopo l’effettiva preparazione di un piatto. Non esiste, infatti, una stanza in casa che contenga tanti elettrodomestici e quasi tutti sono indispensabili, a meno che non si mangi sempre al ristorante. Se tutti entrassero a far parte del circuito IoT potrebbero, senza dubbio, essere più performanti e offrire una vasta scelta di funzioni. Ma soprattutto potrebbero autogestirsi, connettersi l’uno con l’altro e interagire con gli utenti, anche a distanza. Una cucina smart non è semplicemente iper-tecnologica, ma anche personalizzata in base alle abitudini di chi la utilizza. Tutto ciò nell’ambito di un ecosistema domotico che permette di risparmiare tempo, energia e denaro, mangiare meglio, sprecare meno e sentirsi più al sicuro.
L’acquisto e la conservazione degli alimenti
Si sono sperimentate diverse soluzioni negli ultimi tempi per monitorare le scorte e facilitare l’approvvigionamento. Per quanto riguarda i frigoriferi, l’obiettivo è di renderli capaci di registrare le abitudini di acquisto grazie a telecamere o sensori, monitorando lo stato delle scorte. Ma anche di ordinare i cibi mancanti automaticamente o di permettere agli utenti di farlo tramite un’interfaccia su cui registrare la lista della spesa. Le telecamere possono tornare utili anche per controllare da remoto, per esempio mentre si è al supermercato, l’assenza o la presenza di un alimento. Ma le nuove tecnologie per la cucina smart permettono anche di limitare la dispersione del freddo, rendendoli più efficienti dal punto di vista energetico e della conservazione. Sensori posti sotto i contenitori dei cibi da conservare in dispensa, invece, possono registrare e comunicare l’esaurimento delle scorte.
Tutto ciò è permesso dall’IoT, con la possibilità di collegare i vari elettrodomestici ad app per smartphone e ricevere così notifiche sullo stato delle scorte o sulle loro performance energetiche. La sfida sarà quella di automatizzare e facilitare sempre più i processi. Per esempio, leggendo tutte le variabili in gioco (quantità, marche, disponibilità, budget, e-commerce, …), che, pur all’interno di un atto abitudinario e ripetitivo come il fare la spesa, possono generare risultati finali molto diversi.
La preparazione dei piatti e i sistemi di cottura
Non è ancora arrivato il momento di cucinare. Prima conviene pianificare i pasti per l’intera settimana, per mangiare in modo equilibrato, evitare sprechi e avere idee chiare quando ci si mette ai fornelli. Il meal planning è un’altra abitudine che l’IoT potrebbe semplificare, ma solo se integrato con i sensori della dispensa, per sapere cosa è effettivamente disponibile. Se si avessero necessità legate a diete o regimi alimentari, potrebbe essere utile metterlo in relazione con app che contano le calorie e monitorano i parametri vitali.
Una volta scelto cosa cucinare, è ora di leggere la ricetta. L’ideale è che ogni elettrodomestico coinvolto sia in grado di interpretarla e seguirla alla lettera per le sue fasi di competenza. Ma, anche senza arrivare a una tale sofisticazione, esistono tecnologie che consentono un buon livello di automazione della preparazione e cottura degli alimenti. Ciò è valido sia per i già citati robot da cucina che per i forni e i fornelli a induzione. Dotati di sensori, telecamere e “nasi elettronici”, potranno gestire autonomamente le fasi della cottura in base alle caratteristiche dell’alimento (peso, colore, temperatura, consistenza, odore).
Nel caso di ricette che prevedono diverse preparazioni, può essere utile uno smart speaker, che ricordi tempi e azioni da compiere interagendo con l’utente o direttamente con gli elettrodomestici. Ma anche un sistema di illuminazione a controllo vocale, che si possa gestire anche con le mani sporche e senza interrompere l’attività che si sta compiendo. Per evitare pericolosi inconvenienti, infine, in una cucina smart è saggio dotarsi di rilevatori di fumo, in caso di malfunzionamenti degli elettrodomestici. Naturalmente si tratta di rilevatori intelligenti, che inviano notifiche al tuo smartphone non appena registrano un’anomalia.
La pulizia
Uno dei pregi dell’andare al ristorante è senza dubbio la possibilità di assaggiare piatti complessi senza dover ripulire tutti gli utensili utilizzati per prepararli. Anche la fase della pulizia in una cucina intelligente può essere semplificata e ottimizzata. Esistono ormai in commercio lavastoviglie intelligenti sempre più delicate e precise con piatti, bicchieri e pentole. Controllabili tramite la voce o da remoto un’app su smartphone, sono altamente performanti ma a basso consumo energetico.
Senza dimenticare i rubinetti. Lo spreco idrico in Italia è purtroppo un’abitudine e un rubinetto intelligente può contribuire a ridurlo limitando la portata d’acqua e aprendolo e chiudendolo all’occorrenza. Ma può anche rispondere ai comandi vocali erogando la quantità di acqua desiderata alla temperatura richiesta.