In una smart home si risparmia davvero sulle utenze? Sì, se la casa e gli abitanti collaborano.
Di domotica abbiamo parlato spesso, sottolineando come tutte le tecnologie messe a punto in ottica smart home siano pensate per garantire un duplice risparmio, sui consumi e in bolletta. Eppure questa implicazione della digital transformation ancora non convince tanti, che non sono disposti a fare un investimento iniziale più alto con il rischio di non ammortizzarlo, cioè di non ottenere poi i risultati di risparmio auspicati.
Nella maggior parte dei casi in cui chi si è affidato all’Internet of Things per un aspetto di casa sua poi non ha riscontrato i risparmi sperati, è in gioco un errore di valutazione. Spesso infatti siamo portati a pensare (o piuttosto a sperare) che sia sufficiente schiacciare un tasto per soddisfare i nostri desideri. Nel caso dell’Internet of Things non è così. Un oggetto digitalizzato, infatti – sia esso un termosifone, un’aspirapolvere o una lampadina –, permette di risparmiare energia e denaro a tre condizioni:
- la casa deve essere progettata in modo tale da disperdere meno energia possibile
- l’oggetto non deve essere l’unico esempio di IoT in casa, deve al contrario essere inserito in un ecosistema domotico che lo metta in relazione con altri dispositivi intelligenti
- gli abitanti della casa devono essere disposti a modificare le proprie abitudini ottimizzandone l’utilizzo
Quando tutte e tre le condizioni non vengono soddisfatte, il risparmio può essere inferiore o impercettibile, se non nullo. Entriamo in una smart home
La climatizzazione di una smart home
Uno dei fattori più rilevanti dal punto di vista del risparmio energetico ed economico che è possibile riscontrare in una smart home è la climatizzazione. Il riscaldamento in inverno e la refrigerazione in estate sono le funzionalità domestiche più energivore in assoluto. Una casa intelligente è dotata, in primo luogo, di tutti gli accorgimenti atti a isolarla dall’esterno, per massimizzare il funzionamento dell’impianto di climatizzazione. Il secondo passaggio è il più importante per dare il via al risparmio. Si tratta della scelta di una tipologia di condizionamento a impatto ambientale nullo, a partire da fonti rinnovabili e a basso consumo energetico.
Ma, come si è detto, altrettanto contano le abitudini di utilizzo, improntate al risparmio: chiudere porte e finestre con l’impianto attivo, accenderlo solo se strettamente necessario e in un range di temperature molto preciso (22 al massimo in inverno, 26 minimo in estate). A tal proposito, viene in soccorso la domotica, in grado di automatizzare e dunque di ottimizzare la gestione della climatizzazione. Una volta acquistato un termostato smart (smart meter), sarà possibile programmare al minuto l’accensione e spegnimento dell’impianto, anche da remoto tramite smartphone. Ma l’IoT permette di andare ben oltre. Sensori ambientali posizionati nelle stanze invieranno all’apparecchio le informazioni utili a permettergli di autogestirsi. Grazie alla capacità di autoapprendimento donata dall’intelligenza artificiale, inoltre, in poco tempo i dispositivi saranno in grado di prendere decisioni autonome in base alle abitudini degli inquilini.
Illuminazione intelligente
Un altro fattore tipicamente connesso alla lievitazione delle bollette è l’abuso di luce elettrica. Lasciare accese inutilmente le lampadine tradizionali costituisce un consistente spreco di corrente e di denaro. Per abbassare i costi bisognerebbe innanzitutto fare maggiore affidamento sulla luce naturale. Se ciò non è possibile e, in ogni caso, nelle ore notturne, sarà necessario dotarsi di lampadine led, più durature e parche nell’utilizzo di energia.
Anche in questo caso, la digitalizzazione della smart home può semplificare la vita degli inquilini, con sistemi di illuminazione intelligenti programmabili, controllabili da remoto e automatizzati. I sensori ambientali comunicheranno, infatti, al sistema la presenza o l’assenza di persone nella stanza, accendendosi e spegnendosi di conseguenza. Ma consentiranno alle luci anche di modulare la loro intensità in base all’ora del giorno. Non sarà perciò più nemmeno necessario ricordarsi di spegnerle quando si esce da una stanza.
Elettrodomestici
Rimanendo in tema elettricità, gli elettrodomestici sono tra i dispositivi più energivori (e dunque più costosi) in casa. Ma sono anche il terreno di sperimentazione e di innovazione preferito dell’Internet of Things. Ad oggi, infatti, sono arrivati a livelli di sofisticazione e intelligenza tali da poter soddisfare automaticamente le esigenze degli abitanti della casa, comprese quelle di risparmiare. Anch’essi possono essere integrati nel sistema domotico domestico, programmati e controllati da remoto, oltre che dotati di funzionalità specifiche per il risparmio energetico ed economico.
La lavatrice, la lavastoviglie, il forno, il frigorifero, l’aspirapolvere… nessun elettrodomestico è immune dall’IoT in una smart home. Basteranno le tecnologie giuste – controllando l’etichetta energetica si può essere certi di acquistare un prodotto a basso consumo energetico – e un’app per smartphone per centralizzare la gestione di tutti gli apparecchi di casa.
Il risparmio idrico in una smart home
Infine, l’acqua, che viene sprecata in misura ancora maggiore rispetto alla corrente elettrica. Per controllarne la quantità emessa sono indispensabili, oltre a una revisione delle nostre abitudini, rubinetti dotati di regolatore di flusso, che dimezzano la portata d’acqua che li attraversa. Ma anche i consumi idrici di una smart home oggi possono essere monitorati attentamente grazie a uno smart meter. Il contatore intelligente in questo caso segnala con precisione anche ogni perdita e malfunzionamento, per intervenire sui consumi nascosti e prevenire danni gravi all’impianto, a maggior ragione quando siamo fuori casa a lungo.
Chi avesse un giardino di cui prendersi cura, non potrà poi fare a meno di domotizzarlo con una centralina di irrigazione digitalizzata. L’irrigazione del giardino è infatti particolarmente dispendiosa, soprattutto nelle fasce climatiche o nei periodi di siccità. Un sistema intelligente permetterà di programmare l’innaffiamento in base alle esigenze del giardino, anche da smartphone. E sarà soprattutto in grado di autoregolarsi in base al meteo, per evitare di irrigare appena prima dell’inizio di un temporale.