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Decreto CER: le novità per le comunità energetiche rinnovabili

Il Decreto CER appena entrato in vigore incentiverà 5 GW di potenza delle Comunità Energetiche Rinnovabili da qui al 2027.

Le CER (Comunità Energetiche Rinnovabili) e l’autoconsumo diffuso sono protagonisti del Decreto CER del MASE pubblicato il 23 gennaio 2024, entrato in vigore il giorno seguente e da poco completato dalla pubblicazione delle regole operative di attuazione.

Le CER sono fondamentali per la transizione energetica

«Comunità Energetiche Rinnovabili e autoconsumo diffuso sono due ingranaggi centrali della transizione energetica del Paese – sostiene il Ministro del MASE Gilberto Pichetto Fratin – e oggi siamo dunque ancor più vicini a questo atteso obiettivo, che potrà veramente dare una svolta per lo sviluppo delle rinnovabili in Italia, rafforzandone la sicurezza energetica e avvicinandoci agli obiettivi climatici». Le CER rappresentano infatti uno strumento dalle grandi potenzialità. Fino a 5 GW di potenza energetica che secondo il Decreto CER potrà essere incentivata entro il 2027. 2 GW possono beneficiare del contributo PNRR entro il 2026.

Ciò dipende dal fatto che si tratta di uno strumento che promette di trasformare il settore dal basso e grazie alla costituzione di reti. Aziende, enti pubblici, religiosi e di ricerca e cittadini possono infatti costituirsi come comunità energetica e produrre, scambiare e immettere nella rete energia da fonti rinnovabili. Il decreto promette di facilitarne la diffusione, ma lascia ambiguità e punti critici irrisolti.

Cosa dice il Decreto sulle CER?

Il Decreto CER disciplina le modalità di incentivazione dell’energia elettrica da fonti rinnovabili nell’ambito di comunità energetiche basate sull’autoconsumo collettivo. Definisce inoltre i criteri e le modalità di concessione dei contributi previsti dalla M2C2, Investimento 1.2 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), ovvero “Promozione rinnovabili per le comunità energetiche e l’autoconsumo”.

L’incentivazione di 5 GW di potenza energetica entro il 2027 è al centro del decreto, tramite due benefici tra loro cumulabili:

  • un contributo a fondo perduto finanziato dal PNRR che ammonta fino al 40% dei costi ammissibili ed è destinato alle comunità che realizzano impianti, anche abbinati a sistemi di accumulo di energia, in comuni con meno di 5000 abitanti, per un totale di 2 GW complessivi di potenza incentivata
  • una tariffa sull’energia rinnovabile che sia incentivante, prodotta e condivisa allargando lo sguardo a tutto il territorio nazionale. Si ipotizza un massimo di 138,5 €/MWh per piccoli impianti del Nord Italia e un minimo di 108,5 €/MWh per gli impianti maggiore ai 600 kWp del Sud Italia.

A beneficiare degli incentivi sono le comunità energetiche basate su impianti di potenza nominale inferiore a 1 MW, già regolarmente costituite alla data di entrata in esercizio degli impianti che accedono al beneficio e compartecipate soltanto da PMI (qualora annoverino imprese tra i soci).

Ma la potenzialità delle comunità energetiche può andare ben oltre negli anni seguenti a quelli considerati dal Decreto CER. 12 GW entro il 2030 secondo l’associazione Italia Solare, ovvero il 15% del quantitativo necessario al raggiungimento degli obiettivi relativi al fotovoltaico.

Le regole operative e le campagne di informazione

Il 23 febbraio sono inoltre state approvate dal MASE, su proposta del GSE, le regole operative legate al decreto CER. Disciplinano tempi e modi del riconoscimento degli incentivi e hanno sciolto qualche dubbio rimasto. «Questo importante lavoro tecnico – dichiara Pichetto Fratin – ci permette di procedere a ritmo serrato verso il nuovo step, l’apertura dei portali dedicati agli incentivi». Incentivi che dovranno essere attivati entro 45 dalla pubblicazione delle regole e che al momento sembra entreranno in funzione l’8 aprile.

Insieme alle regole, è partita InsiemEnergia, una campagna di informazione nell’ambito della quale rappresentanti del MASE e del GSE racconterannno il decreto in ogni Regione. Inoltre, il GSE avvierà attività di comunicazione e assistenza dedicate a operatori, cittadini, imprese, enti e PM, perché comprendano a pieno le opportunità legate alla nuova misura. E ancora il GSE pubblicherà uno strumento di simulazione della costituzione di comunità energetiche rinnovabili o di gruppi di autoconsumo, per calcolare i costi, i benefici economici, l’investimento iniziale richiesto e i tempi di ritorno.

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