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I bonus casa potrebbero essere sostituiti dai certificati bianchi, che entrano nell’edilizia civile e premiano chi efficienta casa.

I certificati bianchi sostituiscono i bonus casa nel 2025

I bonus casa potrebbero essere sostituiti dai certificati bianchi, che fanno il loro ingresso nell’edilizia civile e premiano chi efficienta casa.

Il Governo ha annunciato che nel 2025 le detrazioni relative ai bonus casa cambieranno. Potrebbero per esempio essere sostituiti dai Certificati bianchi, introdotti per la prima volta nell’edilizia civile.

Cosa sono i certificati bianchi?

I certificati bianchi (noti anche come titoli di efficienza energetica o TEE) non sono specificamente legati al settore edilizio in senso stretto, ma riguardano l’efficienza energetica in generale e quindi anche gli edifici. Sono uno strumento previsto dalla normativa italiana ed europea per incentivare il miglioramento dell’efficienza energetica in vari settori e finora è stato utilizzato soprattutto in ambito industriale e commerciale.

I certificati bianchi sono quindi delle attestazioni che certificano il risparmio energetico ottenuto attraverso interventi di miglioramento dell’efficienza energetica, come l’installazione di impianti ad alta efficienza, il miglioramento dell’isolamento termico degli edifici, l’adozione di tecnologie più efficienti (come le caldaie a condensazione, i sistemi di illuminazione a LED, etc.) e altre misure simili. In altre parole, si tratta di incentivi economici corrisposti dal GSE in modo proporzionale al risparmio di energia raggiunto.

Le aziende o i soggetti che intraprendono progetti di riqualificazione energetica possono ottenere dei certificati bianchi per il risparmio energetico effettivamente realizzato. Per ogni intervento di efficientamento, viene calcolato il risparmio energetico ottenuto, in termini di kWh o di tonnellate equivalenti di petrolio, e, a seguito di una valutazione, vengono emessi i certificati bianchi corrispondenti. Ogni certificato corrisponde infatti al risparmio di una tonnellata equivalente di petrolio (TEP), ovvero il consumo medio annuale di elettricità di una famiglia di quattro persone. I certificati possono poi essere venduti sul mercato a soggetti che hanno l’obbligo di conseguire una certa quantità di risparmi energetici, come le imprese di distribuzione di energia elettrica e gas. Chi realizza i risparmi, quindi, può venderli e ottenere un ritorno economico.

L’ingresso in edilizia

Nel contesto edilizio, i certificati bianchi sono legati soprattutto agli interventi di riqualificazione energetica degli edifici, che possono includere:

  • l’isolamento termico (pareti, tetti, infissi)
  • l’installazione di impianti fotovoltaici
  • la sostituzione di impianti di riscaldamento e raffreddamento obsoleti con sistemi più efficienti
  • la gestione intelligente dell’energia, con sistemi di domotica che ottimizzano i consumi

L’obiettivo è naturalmente di ridurre i consumi energetici e le emissioni di CO₂, contribuendo al raggiungimento degli obiettivi ambientali nazionali e internazionali.

I benefici sono evidenti, di natura:

  • Economica: il valore economico dei certificati bianchi può rappresentare un incentivo per chi effettua interventi di efficienza energetica
  • Ambientale: aiutano a ridurre l’impatto ambientale degli edifici, migliorando la sostenibilità energetica
  • Normativa: rispettano gli impegni dell’Italia e dell’Unione Europea in materia di riduzione dei consumi energetici e delle emissioni di gas serra

In sintesi, i certificati bianchi sono uno strumento per premiare l’efficienza energetica e in edilizia si applicano a tutte le attività e interventi che riducono il consumo di energia e migliorano la sostenibilità degli edifici.

Certificati bianchi e bonus casa

I certificati bianchi sono dunque un meccanismo di premiazione, che dal 2025 potrebbe fare il suo ingresso anche nell’edilizia civile. Il governo deve ancora confermare l’estensione dello strumento: se così fosse, l’emissione dei certificati da parte del GSE sostituirebbe le detrazioni fiscali che i bonus edilizi hanno previsto finora, non si sa se del tutto o solo in parte.

Ciò significa che, previa dimostrazione di una riduzione dei consumi verificata dal GSE, anche i privati cittadini che hanno avviato progetti di riqualificazione energetica in casa potranno ottenere certificati bianchi, assegnati in modo proporzionale al risparmio energetico ottenuto. Ma come si ottengono vantaggi economici dal loro possesso? Chi li ottiene può scambiarli sul mercato dedicato oppure venderli ai distributori di energia. Il valore economico di un certificato non è fisso, dipende dal mercato e dalle negoziazioni.

L’introduzione dei certificati bianchi va di pari passo con una revisione dei bonus edilizi da parte del Governo, che va verso un ridimensionamento delle agevolazioni dedicate alla casa, su base reddituale oppure escludendo le seconde e le terze case. Le detrazioni saranno comunque progressivamente eliminate, con la cancellazione del bonus verde e la conferma del bonus ristrutturazione solo per le prime case. I certificati potrebbero invece riguardare solo le seconde case, le fasce alte di reddito o le case di lusso.

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