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Smart meter: perché scegliere contatori intelligenti

Smart meter: perché scegliere contatori intelligenti

Gli smart meter sono il presente e il futuro della gestione delle utilities. Ma devono essere diffusi in modo capillare perché possano ridurre i consumi energetici e l’impatto ambientale degli edifici.

Se è vero che gli edifici sono i responsabili della quota più ampia di emissioni di anidride carbonica (oltre il 50%), da semplici cittadini il minimo che possiamo fare per contribuire a risolvere il problema è ottenere la massima efficienza energetica in casa. Gli interventi sugli edifici sono addirittura più urgenti di quelli necessari per l’altro settore critico, ovvero i trasporti. È infatti verosimile che con la diffusione dei veicoli elettrici o ibridi e dei biocarburanti le emissioni del parco circolante diminuiranno nei prossimi anni. La situazione per l’edilizia pubblica e privata è invece più complessa, considerato che in Italia più della metà del patrimonio edilizio figura nella classe di efficienza più bassa (G). Esiste però una tecnologia che permette di gestire in modo più consapevole e sostenibile le utenze, sia dal lato del distributore che da quello del consumatore: lo smart meter o contatore intelligente.

Nel programma strategico dell’Unione Europea adottato nel 2014 e rivisto nel 2018, gli obiettivi 2030 per le politiche energetiche sono ambiziosi. Tra questi, la riduzione del 40% delle emissioni rispetto ai livelli del 1990 e un miglioramento dell’efficienza energetica pari al 32,5%. Le azioni da compiere in quest’ottica sono tante e devono essere coordinate, ma l’adozione di un contatore intelligente da parte di distributori e consumatori di energia può essere un passo importante.

I vantaggi dei contatori intelligenti

Per ridurre i consumi di elettricità, acqua e gas e i loro conseguenti costi (anche ambientali) è innanzitutto necessario conoscerli e interpretarli con precisione. Lo smart meter permette di farlo. Non si tratta di un semplice monitor di energia, ma di un dispositivo che utilizza l’IoT (Internet of Things) consentendo a consumatori e operatori del settore di leggere in tempo reale e gestire a distanza i dati di consumo.

Per garantire la telelettura, il telecontrollo e le automazioni, il sistema centralizzato di smart metering ha bisogno di 3 componenti:

  • Un contatore intelligente. Il dispositivo che misura, immagazzina e comunica i dati.
  • Una rete di comunicazione intelligente. La rete mobile tramite cui i dati vengono inviati dal contatore al sistema di controllo, grazie a frequenze radio oppure onde convogliate attraverso la rete elettrica.
  • Un sistema centrale intelligente. Il server che acquisisce i dati e attiva i processi di controllo e fatturazione.

I contatori intelligenti si stanno diffondendo rapidamente, tanto che, secondo un rapporto di Wood Mackenzie (società di ricerca), entro il 2025 saranno addirittura 1,3 miliardi nel mondo. Sia gli operatori che i consumatori infatti possono beneficiarne, grazie ai loro numerosi vantaggi:

  • Correttezza della misura, che garantisce una bolletta precisa e basata sui consumi reali
  • Riduzione dei costi di gestione di letture e contratti, grazie alla possibilità di amministrare tutto da remoto e in modo automatico
  • Consapevolezza dei consumi (e degli sprechi), che invita a risparmiare energia e a programmare interventi di efficientamento
  • Monitoraggio della rete, che permette di individuare falle, perdite o picchi di consumo

Lo Smart Metering in Italia

Nel 2020 il mercato italiano dell’IoT ha retto nonostante la pandemia, con un giro d’affari di 6 miliardi di euro. Il suo primo segmento è costituito proprio dallo Smart Metering & Smart Asset Management nelle Utility, il 25% del totale con un valore di 1,5 miliardi. Sono ben 2,7 milioni i contatori intelligenti per il gas installati durante l’anno, per una copertura del 69% del parco contatori. Mentre gli smart meter per il monitoraggio dell’elettricità, che sono anche i più avanzati, raggiungono il 50% del totale. Alla crescita contribuiscono le delibere di ARERA (Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente), che dal 2012 al 2018 ha obbligato le utility a installare 11 milioni di smart meter per il gas e 7 milioni di contatori di seconda generazione per l’elettricità. Altri 25 arriveranno entro il 2031.

Nel 2001 l’Italia è stata il primo paese dell’UE a introdurre gli smart meter, promossi dalle società di distribuzione per i loro clienti. Con il Decreto Legislativo 102/2014 i requisiti sono stati adeguati in vista di un ammodernamento che ha portato a dispositivi di seconda generazione, più efficienti e dettagliati. Per ora, tuttavia, solo i contatori per la misurazione dell’energia elettrica hanno raggiunto alti livelli di innovazione. Quelli per il gas si stanno diffondendo, come emerge dai dati del 2020, mentre gli smart meter water stentano a crescere, anche per l’assenza di obblighi normativi. I contatori intelligenti relativi al riscaldamento sono invece ai primordi, obbligatori solo da ottobre 2020 in base alla Direttiva UE 2018/2002.

Ma una nuova data di scadenza accelererà ancora di più il processo di transizione da contatori tradizionali a smart meter: entro il 1° gennaio 2027 tutti i contatori dovranno essere leggibili da remoto, che siano di nuova installazione o già in uso.

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